Villa Badoer
A ovest dell’abitato di Fratta Polesine, in corrispondenza dell’argine destro del canale dello Scortico, ramo dell’Adige che sfocia nel Canal Bianco, sorge Villa Badoer, costruita nel 1556 su progetto di Andrea Palladio.
Il complesso occupa un’area dove pare che in epoca medievale sorgesse il castello dei Salinguerra d’Este, poi demolito nel 1239. La sua costruzione fu dovuta alla necessità da parte dei nobili Badoer di controllare e gestire l’immensa proprietà terriera di cui erano entrati in possesso ai primi del ‘500, grazie al matrimonio tra Francesco Badoer e Lucietta Loredan; fatto che si collega alle dinamiche di acquisizione e gestione delle terre da parte della Serenissima Repubblica all’indomani della Pace di Bagnolo nel 1484, quando entrò definitivamente in possesso del Polesine in luogo degli Estensi. A differenza delle maggior parte della produzione palladiana, la villa non è posizionata in un ambiente libero ma inserita in un contesto di borgata, senza per questo soffrire della propria posizione anzi appare quasi incastonata sul suo alto basamento e allo stesso tempo armonizzata con l’ambiente circostante e da questo certamente valorizzata.
Per tali motivi ha sempre influenzato lo sviluppo urbano del paese, costituendone il fulcro e il punto di aggregazione e assolvendo alla sua funzione di centralità economica oltre che estetica. Attualmente di proprietà della Provincia di Rovigo, dal 1996 è inserita nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: dal 2009, nella barchessa settentrionale, è ospitato il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine.
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